L’Italia che affonda

3.19 - In Italia non ci sono “pionieri della tecnologia”


Una conferma indiretta ma assai significativa del ritardo italiano
in capacità innovativa ci viene dal World Economic Forum che, oltre ad aver elaborato il GCI (v. quadro 3.4), attribuisce ogni anno, a partire dal 2000, il titolo di “pionieri della tecnologia” alle industrie appartenenti a tre categorie: biotecnologia e salute, energia e tecnologie ambientali, tecnologia dell’informazione. Per il 2009 le industrie sono sono state scelte dai membri e collaboratori del WEF e quindi sottoposte a valutazione di un Selection Advisory Committee esterno, che comprende esperti nei vari campi. I criteri di selezione sono stati: impatto potenziale sulla società e sull’economia; crescita e sostenibilità della propria preminenza tecnologica nel futuro; produttività di idee innovative, che hanno dato prova di sé sul mercato; qualità della leadership della compagnia, in grado di avere orizzonti di lungo termine; status, nel senso che essa non deve far parte del WEF. Ebbene, tra le 34 imprese selezionate nel 2009 nessuna di esse appartiene all’Italia (vedi figura 43, che si riferisce agli anni 2009 e 2008). Ma, ancora più grave, mai nessuna impresa italiana è stata premiata negli ultimi nove anni. Lo sono stati paesi come il Kenia, il Cile, la Polonia, l’Islanda, il Brasile, la Spagna, l’Ungheria; ma l’Italia no. Che sia un complotto anti-italiano?
 

Quadro 3 - L’arretramento in innovazione e ricerca dell’Italia

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Note e osservazioni