L’Italia che affonda

4.3 - La spesa per educazione in Italia in rapporto al Pil


E’ importante considerare la spesa dell’Italia per l’educazione non solo in valore assoluto, ma in particolar modo in rapporto al Pil di ciascun paese. Tale rapporto esprime in sostanza lo sforzo che ciascuno paese fa per il proprio sistema educativo e la quantità di risorse che mobilita rispetto al totale di quelle disponibili nella propria economia. È in sostanza un indice del grado di impegno ed interesse che la classe politica nutre per il capitale umano complessivo del proprio paese e la funzione che si assegna all’educazione per il suo progresso civile, culturale, sociale ed economico. È appunto in questo frangente che emergono in superficie i limiti e i ritardi del sistema educativo italiano, che ha destato interesse anche nei mezzi di comunicazione di massa, di solito poco attenti a tali questioni e più interessati alle vicende boccaccesche dei nostri politici. Ebbene, l’Italia occupa il penultimo posto tra i paesi dell’Oecd, precedendo solo la Rep. Slovacca, con una percentuale di spesa sul PIL di solo il 4,47%, ben al di sotto delle medie OECD ed EU19 (vedi figura 55). E le spese italiane comprendono anche quelle private, a differenza di altri Stati. Se consideriamo la sola spesa pubblica siamo nel 2010 al 4,2% del Pil; ma - come se ciò non bastasse - il recente Documento di Economia e Finanza (approvato dal CdM il 13 aprile 2011) prevede una sua ulteriore riduzione al 3,7% nel 2015, al 3,5% nel 2020 e così progressivamente sino a giungere nel 2040 al 3,2% (v. tav. V.1 a p. 47).
 

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Note e osservazioni


Quadro 4 - Miti e tristi realtà dell’università italiana