L’Italia che affonda

3.10.2 - L’indice della Heritage Foundation


La Heritage Foundation (un think tank neoconservatore americano) fornisce ogni anno un Index of Economic Freedom. Una delle variabili che contribuiscono a comporlo è la “freedom from corruption” che costituisce la voce che più tira giù il collocamento dell’Italia nella classifica generale (il 87°posto), con un notevole peggioramento dell’indice dal 1995 al 2011 e in particolare rispetto al 2010 (74° posto). Rispetto all’ultimo anno viene segnalato un «significativo declino nella libertà del lavoro, nei diritti di proprietà e nella libertà dalla corruzione […] Le riforme legislative di breve termine non sono state implementate con efficacia e l’economia rimane vincolata da interferenza politica, corruzione, alti livelli di tassazione e un mercato del lavoro rigido […] La corruzione e il crimine organizzato sono i maggiori ostacoli per gli investimenti e la crescita economica nel Sud Italia e gli italiani considerano i relativi settori di investimento come corrotti». (Heritage Foundation 2011 Index of Economic Freedom, Washington & New York: The Heritage Foundation & The Wall Street Journal 2011, pp. 231-232). Significativo il cambiamento di accentuazione rispetto all’anno precedente, in cui vi era scritto che la corruzione e il crimine organizzato sono «significant impediments…» (Heritage Foundation, cit., 2010, p. 241), mentre nell’ultimo rapporto sono diventati «major impediments…».

Quadro 3 - L’arretramento in innovazione e ricerca dell’Italia

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Note e osservazioni