L’Italia che affonda
Le preoccupazioni che sono all’origine della Strategia di Lisbona e delle innumerevoli raccomandazioni sull’importanza di Ricerca e Sviluppo (R&S) per l’avanzamento economico e sociale trovano riscontro nei dati reali concernenti lo sviluppo dell’economia europea dell’ultimo decennio, specie in quei campi ad “alta intensità di conoscenza” tipici della società contemporanea; ovvero nel campo dell’alta tecnologia, che trae alimento dalla ricerca scientifica e dagli investimenti effettuati a tale scopo.
Come risulta evidente dalla figura 1, è consistente il distacco dell’EU27 nella spesa in R&S dagli Stati Uniti, dal Giappone e dalla media dell’OECD.
Inoltre a preoccupare non è tanto il progresso lento degli investimenti in termini reali che pur c’è stato negli anni che vanno dal 1995 al 2008 e che è di circa il 50%, ma il divario crescente rispetto al resto del mondo. Infatti – come viene riportato nell’Innovation Union Competitiveness Report 2011 della Commissione europea – «Nello stesso periodo, gli investimenti nella ricerca negli Stati Uniti sono aumentati del 60% complessivamente e in termini reali, mentre i quattro paesi a maggiore intensità di conoscenze dell’Asia (Giappone, Corea del Sud, Singapore e Taiwan) hanno registrato un aumento del 75%, i paesi BRIS (Brasile, Russia, India e Sudafrica) del 145%, la Cina dell’855% e il resto del mondo di poco meno del 100%. Ne deriva che una quota sempre maggiore di attività di R&S nel mondo avviene fuori dell’Europa. Nel 2008 meno di un quarto (24%) del totale della spesa di R&S mondiale ha interessato l’UE, contro il 29% nel 1995. Sulla base delle tendenze attuali, la Cina potrà superare l’UE entro il 2014 in termini di volume di spesa per R&S» (p. 3).
Tale ritardo è dovuto - sempre secondo il Report citato - a due motivi di fondo: la minore rilevanza economica delle imprese ad alta tecnologia e la minore intensità di ricerca in questo tipi di imprese. La conseguenza è che «i tassi medi di crescita annuale dell’intensità di R&S delle imprese in Giappone e in Corea del Sud sono molto più elevati che nell’UE. Anche le imprese cinesi stanno acquisendo una sempre maggiore intensità di R&S, di modo che dal 2000 a questa parte l’intensità di R&S in Cina cresce a un ritmo 30 volte superiore a quello registrato in Europa e ha raggiunto un livello dell’1,12% nel 2008» (ib.).
Quadro 1 - Il contesto europeo e mondiale
1.1 - La spesa in Ricerca e sviluppo in Europa
Quadro precedente
Quadro successivo
Note e osservazioni
L’OECD è la Organization for Economic Cooperation and Development (nota anche come OCSE) e comprende i 30 stati ritenuti più avanzati al mondo, cioè: Australia, Austria, Belgio, Canada, Cile, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Islanda Irlanda, Isarele, Italia, Giappone, Corea, Lussemburgo, Messico, Norvegia, Nuova Zelanda, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti, Turchia, Ungheria.
Il PIL è il cosiddetto Prodotto Interno Lordo ed è un indicatore della ricchezza prodotta da un paese.